Di seguito un breve brano scritto per il concorso "Tiro Rapido" (edizione 2009) indetto dalla Porsche in collaborazione con "L'Europeo": 550 minuti per stilare un racconto noir da una traccia data al momento e con un massimo di 2500 caratteri.
E' stato la mia prima pubblicazione :-)
Il colpo
Ancora una volta impugno
una mazza. La mano ferma, il corpo che si protende in avanti grazie
allo slancio impresso dal tallone dietro. Bisogna colpire con
decisione. Senza tentennamenti. Sempre.
Ero bravo a baseball.
Non mi è mai piaciuto
però. È stato mio padre a insistere.
Così ho imparato: tutto
il peso si scarica in quell'unico colpo che devi infliggere alla
palla.
Ma i campioni non sanno
cosa si provi a sferrarne uno di seguito all'altro su un corpo di
consistenza eterogenea. Il fremito di paura iniziale si trasforma in
eccitamento e le scariche di adrenalina ti galvanizzano nello sfogo
della rabbia per anni repressa.
Volevo che smettessero di
urlare, mentre sentivo le loro ossa spezzarsi e gli organi
spappolarsi.
Erano i miei genitori, ma
avrebbero potuto essere quelli di qualcun altro. Davide ha ricevuto
entusiastiche lettere di ammirazione per il gesto compiuto.
Sì, Davide, il matto del
paese. Me l'ero portato dietro quel giorno. Come previsto hanno
scaricato la colpa su di lui e io ho intascato l'eredità.
L'officina meccanica, che
ho subito venduto e la villetta.
Erano persone dalle
vedute limitate i miei. Per loro la vita consisteva in lavoro, lavoro
e ancora lavoro per guadagnare denaro. Nulla di riprovevole in
quest'ultimo. Ho lasciato presto la scuola per il denaro. Nel ricco
nord-est gli imprenditori si procacciano la manodopera direttamente
nelle scuole professionali e quelli che non hanno voglia di studiare
colgono la palla al balzo.
Settecento euro al mese!
Si schiude l'indipendenza.
Poi arrivano i
diciott'anni e la macchina. E certo non si può comprare
un'utilitaria. Ci vuole un modello sportivo.
All'inizio mia madre ha
assecondato le mie richieste. Poi la grancassa di lamentele di papà
da sottofondo si è tramutata in baccano. Un insopportabile baccano.
A distanza di due anni
l'eredità si è consumata. Non immaginavo che un milione si
esaurisse così in fretta.
Ho contratto dei debiti.
Con gli strozzini.
Ho ancora la mazza.
Questa volta per difendermi.
Colpisco deciso.
La mazza si infrange
sulle loro spranghe di ferro e io non riconosco la mia voce nell'urlo
di dolore di ossa spezzate e organi spappolati.
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